giovedì 12 aprile 2018

M'ILLUMINO DI STORIE


Colpisce di più in foto Sacrilege (a destra). L’installazione, perfetto esempio di arte ludica di Jeremy Deller, è già stata esposta e quindi fotografata a Parigi, Sydney, Hong Kong. Forse è troppo forte l’aspettativa per questo gonfiabile che riproduce in scala 1:1 il sito archeologico di Stonehenge, monumento iconico della cultura britannica,  
nonché patrimonio dell’Unesco. Da oggi fino al 15 aprile la propone la Fondazione Trussardi nel Parco delle Sculture di CityLife, nuovo quartiere residenziale milanese, dove si condensano le firme  delle archistar. A ridurre gli entusiasmi sicuramente il fatto che all’inaugurazione, forse anche per le condizioni del tempo, l’opera non è stata utilizzata e goduta come nelle intenzioni dell’artista e come del resto appare nelle foto di repertorio. Non è un caso che il curatore Massimiliano Gioni invitasse i presenti a togliersi le scarpe, come indicato nei cartelli, e saltarci sopra. Funziona comunque da ottima introduzione per il Miart  che per questa edizione ha scelto come tema-slogan Il presente ha molte storie. La fiera d’arte moderna e contemporanea,  aperta da domani al 15 aprile a Fieramilanocity, è infatti a poche centinaia di metri. Qui la sensazione è diversa. Si è continuamente incuriositi e stimolati. Con la perenne impressione di lasciarsi sfuggire qualcosa. Come spesso accade, a meno di essere un collezionista con obiettivi ben precisi, si è attratti da tutto quello che è più insolito e spesso di nuovi espositori. Quest’anno ce ne sono ben 61 sulle 184 gallerie presenti. In crescita gli stranieri, da 19 paesi, che costituiscono il 41% del totale. Sette le sezioni. Da Established, divisa in  Contemporary  e Master, tra cui spicca la galleria Poggiali con il Meteorite di Eliseo Mattiacci a Decades con i maestri del Novecento. Da Generations  con otto copie di gallerie che mettono a confronto due autori. Così Gagosian, da New York e da altre otto sedi nel mondo,  con le visioni  urbane di Sterling Ruby (Usa, classe 1972) e Mazzoleni con pezziforti di Alberto Burri.Per Emergent, dedicata alle nuove generazioni, la Galleriapiù di Bologna racconta il corpo attraverso i tatuaggi-scritte dei rumeni di Apparatus 22 e i video  porno amatoriali presi da internet e lavorati con un sofisticato editing da Ann Hirsch. Per On Demand, da Meyer Riegger di Berlino colpiscono le installazioni e la performance di Eva Kotatkova (presente con The Dream Machine in Asleep anche all’Hangar Bicocca) con una ragazza con  abiti dalle maniche strane o a più maniche ispirati alla piovra(foto in basso). Infine la sezione Object presenta 14 gallerie con gioielli, pezzi e complementi d’arredo, border line con l’arte.

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