sabato 2 dicembre 2017

IMAGINE ALL THE PEOPLE


E’ la mostra che tutti si aspettavano. Non è eccessivo dirlo. Dal Victoria & Albert Museum di Londra arriva  alla Fabbrica del Vapore di Milano Revolution. Musica e ribelli 1966-1970. Dai Beatles a Woodstock. Un titolo che, anche se lungo, non riesce a dare l’idea di tutto quello che si vede: la storia dei quattro anni più intensi dell’ultimo secolo. Una serie di avvenimenti che hanno rivoluzionato il modo di vivere, di amare, di pensare. Con tale forza che, per chi li ha vissuti,  il mondo ora appare fermo, senza ideali e pericolosamente senza futuro. Prova il pubblico motivato ed entusiasta dell’inaugurazione. Con il Sindaco Sala (foto in alto) 
                            e la meglio intellighenzia, molti giovani che si mescolavano a ex sessantottini, ex fricchettoni, belle donne dai capelli bianchi. Promossa e coprodotta dal Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Gruppo Mondomostre Skira, la mostra è curata, oltre che da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del V&A, da Fran Tomasi, organizzatore di concerti, Clara Tosi Pamphili, giornalista e storica della moda e dal critico musicale Alberto Tonti. Movimentato e pieno di sorprese il percorso, da seguire per un maggiore coinvolgimento  con l’audio-guida creata da Sennheiser, partner tecnico dell’esposizione. In apertura maxi pannelli con le foto dei titoli più emblematici  dei  giornali dell’epoca. In una Carnaby Street-scenografia vetrine con gli abiti del momento e ritratti delle modelle storiche da Twiggy a Jean Shrimpton. Grande spazio ai Beatles. Dalle  foto firmate Avedon e ritoccate nello stile Warhol ai loro incredibili costumi a un maxi pop up della copertina di Sgt.Pepper(foto in basso). Molti ricordi, spunti, foto del periodo della fascinazione per l’India e le droghe. E poi le copertine degli LP, loro e dei competitors Rolling Stones e Who. Molte immagini  del ‘68, con la famosa ragazza nella manifestazione di Parigi, dove tutto iniziò. Numerosi i manifesti, le scritte, i documenti  sulle  guerre, il Vietnam, gli eroi e la politica criminale. In una sala con moquette-erba un maxischermo fa rivivere Woodstock (foto al centro).  Un’altra è dedicata a Blow up di Antonioni, forse il film più cult e che meglio rappresenta quegli anni. Il percorso si chiude con grandi teli con le parole di Imagine e le note della canzone di sottofondo. La mostra  termina il 4 aprile.     


    
    

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