martedì 3 ottobre 2017

L'ARCIMBOLDO DEL SOL LEVANTE




Volpi comiche si esercitano nel travestimento, La principessa Takiyasha risveglia uno scheletro mostruoso al palazzo di Soma (foto in basso), Fa paura ma è veramente una buona persona (foto al centro), Tagliarsi le unghie (foto a sinistra), Proverbi illustrati con i gatti, Davanti al negozio di dolci, A caccia di lucciole d’estate, 24 esempi di pietà filiale per i bambini. Sono solo alcuni dei bizzarri titoli delle 165 silografie alla mostra Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante, dal 4 ottobre al 28 gennaio al Museo della Permanente  di Milano. Maestro indiscusso dell’ukiyoe,la stampa giapponese su carta, l’artista di inizio Ottocento è per la prima volta  esposto in Italia. E’ stato definito l’Arcimboldo del Giappone, ma il parallelo è più teorico che reale. Come il cinquecentesco pittore milanese crea strane figure che vivono in mondi surreali.  Così “Tanti uomini insieme fanno un uomo”, dove la testa del soggetto ritratto è un ammasso di corpi nudi. Ma il risultato finale non ha niente a che vedere con il barocco Arcimboldo.  C’è un’ attenzione  quasi morbosa al dettaglio e quello che fa più effetto c’è un realismo descrittivo che incredibilmente si affianca e si mescola con il surrealismo. “L’artista guarda all’Occidente e lo trasforma in scene della tradizione giapponese” ha detto Rossella Menegazzo curatrice della mostra. “E’ di un’assoluta modernità. Nelle sue opere troviamo le radici della grafica giapponese contemporanea, il mondo dei manga, del pop, dell’animazione, del tatuaggio”. Dai tatuatori, infatti, è considerato un grande maestro. Cinque i temi in cui è diviso il percorso espositivo. C’è Beltà che vede protagoniste le donne ritratte in scene quotidiane e in situazioni oniriche. In Paesaggi si scatena la fantasia dell’artista ma anche la sua straordinaria capacità di riprodurre la realtà. In Eroi e guerrieri racconta storie e leggende di guerre e giustizieri, appunto eroi, che difendono il Paese. In Animali e parodie, prende spunto anche dal teatro kabuki e sferra  attacchi alla corruzione governativa e alle ingiustizie. E poi c’è Gatti, la sua passione. Pare ne possedesse una decina e avesse in casa un piccolo altare buddista dedicato a loro. I gatti sono visti  come animali da compagnia ma anche come mostri o messi  in parodia con travestimenti umani. Caratteristica interessante della  mostra, prodotta da MondoMostreSkira, che ha anche editato il catalogo, le 165 silografie policrome su carta fatta a mano, provengono tutte dalla stessa collezione e non sono incorniciate con il classico bordo bianco delle opere di grafica.









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