giovedì 21 settembre 2017

APPLAUSI...




Nessuno applaude più alla fine delle sfilate. Applaudono solo lo stilista. Accade in questa fashion week milanese. Non si sa come e perché. Il diktat è la sostenibilità e Sara Cavazza direttore creativo di Genny ha colto la sfida. Propone una tuta, un abito corto con ricami e un lungo da red carpet in seta bianca biologica, coltivata cioè senza fertilizzanti. Un primo significativo passo in una collezione ispirata al più avventuroso rally del deserto africano, che è interamente made in Italy.  Dettagli presi dalle tute dei piloti si mescolano a elementi etnici tribali, a plissettature e tagli sartoriali. Da Cucinelli, dove lo street style si contamina con l’etnico, la piuma è il filo conduttore. Si ritrova sui pantaloni, sulle gonne, sui pull mix di filati che richiedono 15 ore di lavorazione. Immancabile il denim: 
è blu senza sfumature nella giacca con revers da smoking. Molte  
le plissettature, tendenza di stagione. Il plissé è trasversale nelle bluse da sera di Antonelli, che  propone capi per tutte le ore, molto donanti, con tagli e colori innovativi.  Dal rosa antico per femminilizzare il Principe di Galles dello spolverino (foto in basso) al mattone dello spencer in pelle. La viscosa è il tessuto dominante, anche con fili metallici per rendere più vissuta la giacca sahariana. Ricerca e sperimentazione sempre in prima linea da Les Copains, che rivede in chiave folk-messicana i capi del guardaroba. Gonne lunghe, a balze, un po’ Seventies, tute e salopette da lavoro rielaborate e rese femminili. Plissettatura  e molto crochet per i top. Anche Capucci guarda ai ’70 e dall’ archivio prende spunti e tagli. Ecco i pantaloni a zampa d’elefante, le maniche a sbuffo, le plissettature sulle maniche. Il tutto dal rosso fuoco al verde smeraldo, al viola. Tessuti tecnici inediti, nella Santoni Edited by Marco Zanini. Lo stilista ha voluto creare capi senza tempo ma ognuno con una storia. Così pezzi funzionali e dello sportswear grazie ai materiali e alle stampe diventano unici. Da completare  con  décolletée in pelle intrecciata effetto paglia. Il senso del movimento è la caratteristica degli abiti di Anteprima, dove prevale lo studio di tagli e dettagli. L’asimmetria, come sempre, è un punto forte, spesso evidenziato dai colori, turchese, arancione, giallo o dagli stampati bianco e nero (foto in alto). Piccole, compatte, a effetto, capaci di dar luce all’insieme più grigio, le borse di Bulgari ispirate alla Street Art (foto al centro). Più che un fil rouge è una riga l’elemento che tiene unita l’elegante collezione di Arthur Arbesser. Sono le righe del tessuto, ma anche quelle formate da bottoni, o la plissettatura di un pull, la stampa di mani allineate, le linee che formano quadrati, o quelle della nuova giacca da marinaretto. In controtendenza applausi al finale, dettati sicuramente dalla coinvolgente atmosfera creata con la complicità della Fantasia in fa minore a quattro mani di Franz Schubert, eseguita da due valenti pianisti.

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