lunedì 10 luglio 2017

SOLA ANDATA


Qualsiasi spettacolo, mostra, libro che parla di emigrazione e migranti, in questo momento, è utile oltre che interessante. Specie se affronta il tema da un punto di vista storico e ne coglie il ripetersi nel tempo.  Molto apprezzabile quindi Genova–Buenos Aires sola andata, appena uscito dall’editore De Ferrari, scritto dal giornalista Massimo Minella. Racconta gli italiani che nei primi decenni dello scorso secolo si imbarcavano nel porto di Genova diretti in Argentina. Una sintesi ben 
articolata del libro è diventato un monologo  intitolato 
Vengo dalla fine del mondo, con cui l’autore ha aperto sabato scorso la decima edizione di Scali a mare Pieve Ligure Art Festival. Allo scalo Demola (v.foto), appunto a Pieve Ligure nel Golfo Paradiso a una ventina di chilometri da Genova, con una narrazione semplice, essenziale, ma coinvolgente ha fatto rivivere le lunghe traversate verso ignoti destini. Ha raccontato i dettagli della preparazione, le attese al porto, i saluti strazianti. Ha spiegato le regole di comportamento suggerite sia a bordo, sia a destinazione, le soluzioni di vita e di lavoro prospettate. Ha letto un libretto con le considerazioni e le opinioni degli americani sugli italiani: luoghi comuni spregevoli e ingiusti, sui quali sembrano ricalcati i commenti beceri e razzisti che si sentono, di questi tempi, nei confronti di chi viene da noi, scappando dalla guerra e dalla fame. Nessuna retorica compiaciuta, qualche commento ironico ogni tanto, ma non studiato per catturare l’attenzione. Uniche interruzioni gli intervalli musicali, con un repertorio ad hoc per la fisarmonica del talentuoso Franco Piccolo. Finale a sorpresa con la storia di una famiglia di emigranti molto particolare. E’ quella del nonno  di Jorge Mario Bergoglio, che con moglie e figlio, il padre di papa Francesco, nel 1929 parte per raggiungere i fratelli. Per problemi economici ha dovuto rinunciare a imbarcarsi due anni prima. E questo cambiamento di programma salva le loro vite:la nave Principessa Mafalda dove erano prenotati affonda al largo della costa brasiliana. Complice del successo della serata la luna piena, la terrazza a picco sul mare e le luci delle navi all’orizzonte. “Non parlo italiano ho capito solo due o tre parole come emigrazione, partenza, ma il modo di narrare, l’argomento e soprattutto il luogo mi hanno davvero emozionata” ha commentato una giovane turista francese, spettatrice con i due figli adolescenti. Dopo l’appuntamento di sabato e di domenica con l’Eneide di Andrea Nicolini, sempre allo scalo Demola, il festival,  con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue il 15 con il Decameron di Maurizio Lastrico e l’ Hemingway di Roberto Alinghieri il 16  allo scalo Torre. Per concludersi con  il recital di geografia esistenziale di Gian Luca Favetto il 29 e l’Odissea di Mario Incudine e Antonio Vasta il 30, entrambi allo scalo Chiappa.

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