mercoledì 31 maggio 2017

SCATTI DI VITA




“Non sono solo foto, sono biografie che dicono dei personaggi quello che ai giornali non hanno raccontato”.  Questo è il commento sui ritratti di Maria Mulas di Maria Canella, che con Andrea Tomasetig ha curato la mostra della fotografa, da domani fino  al 6 settembre a Palazzo Morando, a Milano.  Attraverso i duecento ritratti, scelti con grande attenzione in un archivio di oltre ventimila foto, si legge la vita della città dagli 

anni Settanta a oggi. Come anticipa il titolo Obiettivo Milano ne raccontano le caratteristiche, lo spirito di internazionalità e accoglienza e soprattutto il forte  interesse per l’arte . Tutti i  grandi artisti sono passati da qui e Maria Mulas , La coda rossa con macchina fotografica come era ed è ancora chiamata, per i suoi capelli, li ha immortalati tutti, cogliendo da ognuno qualcosa di particolare, anche mai svelato. Sono ritratti in cui   si sente l’empatia, il buon rapporto fra chi sta davanti e chi sta dietro l'obiettivo. Non ci sono sovrastrutture, atteggiamenti, forzature, la persona ritratta è a suo agio, è se stessa.  Le opere sono divise a seconda dei soggetti in otto sale. Il gruppo più numeroso è quello degli amici artisti e critici. Ritratti a Milano,o altrove, arrivano da tutto il mondo. Alcuni sono fotografati insieme, come Paolo Portoghesi, Achille Bonito Oliva e Rauschenbergh. Altri come Marina Abramovic e Ulay sono ripresi in una delle loro famose performance. C’è Christo, giovane e magrissimo, in un terrazzo tra i grattacieli di New York nel 1979 (in alto) e Andy Warhol  fotografato con dei frati nel 1987, poco prima di morire. Nella sala del mondo della moda, le foto di Krizia, Armani, Tai e Rita Missoni,  una giovanissima Angela Missoni con i suoi cani e altri, si alternano a particolari di sfilate. Per la città del design dei grandi milanesi non manca nessuno  con l’aggiunta di Mario Botta agli inizi e Tomas Maldonado nel 1980. Per le arti dello spettacolo la scelta va da Giorgio Strehler nel 1969 a Liz Taylor, Valentina Cortese e Rosanna Falk insieme nel 1971, a una ripresa di La  classe morta di Tadeusz Kantor. Completa la lista di scrittori, giornalisti ed editori. Tra i milanesi doc e acquisiti  ci sono Gunter Grass con Inge Feltrinelli, Allen Ginsberg che fa le boccacce con  Ferlinghetti e il poeta russo Voznesenskij(foto al centro), e poi Borges, Ionesco.  Nella sala I borghesi sono gli altri ci sono scatti estemporanei di sconosciuti, donne soprattutto, in cui Maria ha colto un atteggiamento, un sorriso, un’occhiata e  per ognuno c’è un titolo sul filo dell’ironia.  A iniziare il percorso, la sala  dei ritratti e  degli autoritratti (in basso) della fotografa da cui emerge più che mai la sua verve sdrammatizzante. Da vedere con attenzione nei tavoli-bacheche i cataloghi di mostre  e i libri con dediche, le lettere , i biglietti di artisti e personaggi vari che testimoniano ancora una volta l’incredibile rapporto fra fotografo e soggetto. La mostra, con ingresso libero,  si inserisce nella Milano Photo Week dal 5 all’11 giugno, in vari luoghi della città.

Nessun commento:

Posta un commento