lunedì 6 marzo 2017

NON E' SOLO UNA STORIA DI CANNE




Pochi sanno che degli organi in giro per il mondo, e non sono tanti, duemila sono stati fatti a Crema.  Qui hanno lavorato i più importanti costruttori, concentrati in due famiglie che da generazioni si tramandano le competenze. Ora ne è rimasta una sola. Di organi se ne fabbricano meno e si sta sviluppando 

il lavoro di restauro.         A Crema è stata 
creata una scuola dove imparare la   difficile professione. E' unica in Italia e anche                      una delle poche
  nel mondo. E’ accanto al Museo dell’Organo, inaugurato per l’Expo negli spazi del Museo Civico(in alto). Attraverso i pezzi esposti, di cui alcuni puntano sull’interattività con il pubblico, le riproduzioni di particolari, i disegni, gli schemi,  si scopre  che un organo può avere 27mila canne anche se sul davanti ne compaiono solo 51. O che il diametro di queste può variare  molto, come spiega una gigantesca canna copia di quelle del famoso organo nel duomo di Cremona e un’altra minuscola accanto. Ma non è il solo artigianato legato alla musica. A Ripalta Cremasca,a pochi chilometri dal centro, c’è la Fonderia Allanconi, dove si costruiscono campane dirette in tutto il mondo(al centro). Dalla singola a quelle in gruppi di oltre 23 a formare un carillon e di varie dimensioni. Qui lavorano otto persone fra cui Emanuele Allanconi, terza generazione di campanari, laureato in farmacia con un’esperienza musicale notevole, totalmente da autodidatta,  fondamentale per il suo lavoro. E’ lui che spiega con entusiasmo le fasi della lavorazione ai  bambini delle elementari o ai ragazzi dei licei nelle visite organizzate. Ed è a lui che da tutto il mondo arrivano richieste di stage. Impossibili da soddisfare per una complicata legislazione, che rischia di far scomparire forme straordinarie di artigianato come questa. L’eccellenza è anche nell’alimentare e  nel settore la tradizione di famiglia è ugualmente forte e sentita. Come da Bella Lodi con le forme di grana dalla caratteristica crosta nera, gestita dalla famiglia Pozzali (in basso). O da Bandirali: una storia nata nel 1951 con la signora Anita che nella sua trattoria offriva gelati fatti in casa. Dopo il figlio, ora il nipote Mauro  porta avanti la preziosa eredità, mantenendo alta la qualità degli ingredienti, tutti della zona. Ma con un occhio attento al mondo che cambia. Questo non si manifesta solo nell’arredo dei negozi, ma  nella ricerca di nuovi sapori, come il gelato al tabacco o  al tortello di Crema dal ripieno leggermente dolce. Che nell’agriturismo Cascina Loghetto, con ristorante, l’affascinante e vulcanica Anna Maria Mariani insegna a preparare. 

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