sabato 25 febbraio 2017

VENTI O TRENTA...NO QUARANTA



C’è aria di Quaranta in queste sfilate. Con il  maschile/femminile   è tra le tendenze più ricorrenti. Elisabetta Franchi pensa alla fine di quegli anni e a una donna, Evita Peron, mix di fascino,  eleganza, determinazione. Molti i ricami orientali con pietre e Swarovski, tante le paillettes e i pizzi. Particolari i pantaloni, con pinces da uomo, ma vita segnata, da indossare sotto le pellicce, ovviamente ecologiche. Curatissimi gli accessori, dai lunghi guanti                              agli orecchini pendenti, ai pettini per i capelli. Il patchwork è il gioco preferito di Antonio Marras che sfila anche con l’uomo. Pesanti tweed e scozzesi sono abbinati a tulle e chiffon. Il giubbotto militare è in velluto con ricami. Il cappotto cammello ha maniche di maculato. Movimentata la passerella, con balzi improvvisi, scene d’amore, modelle che portano vasi di fiori, apparizioni estemporanee di personaggi milanesi. Cividini si ispira al Dr.Zivago, ma niente Lara con colbacco, ma capi di un’estetica elementare, che raccontano la fine di una certa borghesia e la nuova classe operaia. L’understatement è in primo piano. Ecco il cappotto apparentemente in tessuto ruvido, in realtà di alpaca, la giacca di panno con tasche in denim, l’abito di velluto camouflage. Leit Motiv  propone un barocco minimalista con tutti gli elementi come disegni di animali fiori, ricami, ruche e volant ma volumi diversi e tagli aggiornati. All’insegna del rosa la sfilata di Missoni. Come raccontano i berretti delle modelle nell’uscita finale e il Monte Rosa che fa da sfondo alla passerella. Ma non il rosa stucchevole genere Barbie, ma un rosa che racconta la femminilità  e l’apertura verso gli altri come  dicono le parole di Angela Missoni con cui termina il defilé. La collezione invece è di tanti colori, con tartan e righe. Presenti tutti i capi classici rivisti in chiave più che mai Missoni, con una vestibilità attillata e donante (foto in basso). Tartan anche da Luisa Spagnoli per gonne plissé soleil e giacche e un intero guardaroba  per la signora chic dalla mattina alla sera. Tra le novità la linea di occhiali curata dal figlio della stilista-imprenditrice Nicoletta Spagnoli. La frangia sfilacciata che diventa motivo ornamentale è il filo conduttore da Xu Zhi, brand dell’omonimo designer di origini cinesi in stanza a Londra, che ha sfilato nel Teatro Armani. E’ una palestra di eccellenza artigianale la collezione di René Caovilla. IL dialogo maschile-femminile elegantemente sviluppato è il punto forte da Ermanno Scervino. Grande ricerca di materiali, dal serpente al pizzo doppiato effetto feltro al neoprene, nelle borse di Rodo, che guarda ai pezzi d’archivio. Uno sguardo agli anni Venti da Giuseppe Zanotti. Lo stilista inventa un tacco rettangolare e piatto (foto in alto), dà allo stivaletto un profilo che ricorda il corpo di una donna. Mette piume di marabù sul polacchino, ricopre di visone le tre fasce del sandalo più visto sui red carpet. Riveste di paillettes lo stivale-calza.  


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