mercoledì 20 aprile 2016

UNO SGUARDO DAL PONTE


Se qualcuno, e sono in molti, trova New York poco rappresentativa dell’America, una gita a Coney Island, all’estremità di Brooklyn, può farlo ricredere. Si raggiunge da Midtown Manhattan in 45 minuti di metropolitana e il viaggio è una piacevole preparazione alla meta. Incomincia sotterraneo, poi continua all’aperto su un paesaggio inusuale a ridosso dei grattacieli, attraversa il Manhattan Bridge e  offre scorci inaspettati sull’Oceano. Coney Island è il capolinea. Ed è proprio come nei film: una spiaggiona sconfinata con qualche capanno e i giochi per i bambini, il lungomare su travi di legno, dove accanto alle persone sfrecciano bici e skate, e poi panchine, baretti,  bancarelle che si moltiplicano con la bella stagione. Sullo sfondo alveari umani al limite dell’ecomostro. A fianco giostre, montagne russe, attrazioni di ogni
tipo. Un lungo pontile si protende sull’oceano. Divieto di tuffarsi è scritto sui cartelli, ma il colore inquietante del mare, più che l'altezza, è già un buon dissuasore. Ci si può distendere al sole sulle pedane a cunetta o pescare. Per andare al centro di Brooklyn, diventato quartiere residenziale di tendenza, conviene salire su un mezzo. Le strade intorno non offrono niente, neanche uno squallore letterario. A Downtown si gira fra piccole vie alberate  dalle tipiche case con  scaletta o in altre più ampie e animate con negozi modaioli, dove stanno aprendo anche i grossi marchi. Molti i locali per bere e mangiare, frequentati di domenica per brunch tardivi da famiglie  con bambini. Fra i più cool, Sociale, tutto in legno con un piccolo dehors. Gestito da Francesco, di Carpi, aderisce al Sato Project e spesso organizza eventi per la raccolta di fondi. Il progetto si occupa di curare e portare a New York, per farli adottare, i cani randagi di Porto Rico. E il trasporto di ogni cane costa mille dollari.  Suggerito, a meno che non diluvi, il rientro a Manhattan attraverso il mitico ponte. L’ingresso è complicato da trovare e impegnativo per la scala scura e stretta. Ma lo skyline dei grattacieli e l’architettura del ponte da vicino, compensano ampiamente.






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