giovedì 9 luglio 2015

THINK PINK


In una tonalità si chiama, non a caso, shocking, ma è vero che  il colore rosa nell’abbigliamento, superati i 3 anni di età, anche per il sesso femminile, è sempre un po’ scioccante.
Perfino nelle nuance più delicate si fa notare, connota in modo deciso, emerge vistosamente nella massa. E soprattutto non è facile da portare. E il discorso delle differenze di genere c’entra ben poco.  Ogni tot annate compare, senza mai imporsi, ma abbastanza per diventare un piccolo cult. Il 2015 è una di queste annate. E il rosa si è fatto avanti non tanto per l’estate, dove è più ricorrente, quanto a sorpresa per l’inverno. Se il pink di Blumarine è visto ormai come un classico inevitabile, non lo è certo quello di Tod’s per un total look cappottino di pelle e borsa. O per lo stivale di Ballin in velluto devoré o ancora in due diversi toni per                      

le ineffabili borse di Launer (in esclusiva italiana da British Box a Milano, v.foto), britannico fornitore della regina Elisabetta. Nelle sfilate della Haute Couture parigina, conclusesi oggi, il rosa ha fatto da fil rouge anzi rose. Eccolo per l’applauditissimo abito da sera in chiffon  di Bertrand Guyon per Schiapparelli. O in tutte le possibili sfumature e i tessuti più diversi e preziosi per i lunghi da tappeto rosso di Alexis Mabille(v.foto).Ma il rosa che ha fatto più scalpore è stato da Armani Privé,  dove lo stilista, inventore e guru del greige, ha voluto rosa shocking perfino lo sfondo della passerella. 

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