venerdì 26 giugno 2015

CORPO A CORPO




Te li trovi di fronte quando meno te li aspetti. Accucciati  e un po’ nascosti, appoggiati ad angolo retto a un muro, distesi su una scala,di schiena davanti a una balaustra a contemplare l’orizzonte. E poi numerosi , uno dietro l’altro, in piedi, inginocchiati, in 


posizione fetale, a testa alta o con il capo reclinato, seduti sul nulla o addirittura uno su l’altro, aggrovigliati   in un ammasso di corpi.  Sono gli Human di Antony Gormley,  da vedere fino al 27 settembre al Forte di Belvedere a Firenze. Lo spettacolo è emozionante e di grande effetto e il luogo contribuisce. Le sculture dell’artista inglese (classe 1950) non sono dei site specific, ma la loro collocazione li fa diventare tali. Sono cento opere distribuite nelle sale interne, sui bastioni, sulle scalinate, sulle terrazze, incorniciate spesso da una straordinaria vista sulla città e le colline intorno. In un perfetto dialogo tra l’architettura del Rinascimento  e la scultura del corpo, che richiama artisti del Quattrocento e  Cinquecento, da Donatello a Michelangelo. Ogni tanto delle sculture lontane appaiono strane, imperfette, con le linee  meno nitide. E poi avvicinandosi si scopre che sono fatte di pietre sovrapposte. Idee di corpi, corpi forse da plasmare ma nelle stesse posizioni e atteggiamenti  di quelli definiti e perfetti. 

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