lunedì 29 giugno 2015

VETRO A SPOLETO



Certo il Festival dei Due Mondi di Spoleto è ricco di spettacoli di vario genere, recital, concerti, prosa con pezzi spesso inediti, sempre stimolanti e di altissimo livello. Riesce quindi difficile, quasi impossibile seguirli tutti. Però fra un appuntamento e l'altro vale la pena inserirci  “Geometrie di vetro” la mostra di Gabriella Giuriato, alla Galleria Polid’Arte, in Piazza Signoria. Aperta il 26 giugno come il Festival ( inaugura 
ufficialmente il 3 luglio) si conclude, 
                        una settimana dopo, il 19. L’artista veneziana è nota per le sculture sferiche, lavorate con la tecnica del collage, usato normalmente per quadri di grandi dimensioni. Le opere di quest’esposizione sono un’assoluta novità. Sono state, infatti, realizzate su suo disegno, in vetrofusione dalla Fabbrica Ragazzi di Murano. Sono dei dischi che possono essere visti da entrambe le parti con elementi geometrici in contrasto cromatico con la base, che vagamente richiamano l’arte giapponese. E il vetro crea degli effetti di luce particolari che riscaldano e movimentano la composizione. A completare la collezione  tondi grandi in legno, con collage di vetro (v.foto) e dal 3 luglio anche fermacarte in edizione limitata e numerata e gioielli in vetro. 


venerdì 26 giugno 2015

CORPO A CORPO




Te li trovi di fronte quando meno te li aspetti. Accucciati  e un po’ nascosti, appoggiati ad angolo retto a un muro, distesi su una scala,di schiena davanti a una balaustra a contemplare l’orizzonte. E poi numerosi , uno dietro l’altro, in piedi, inginocchiati, in 


posizione fetale, a testa alta o con il capo reclinato, seduti sul nulla o addirittura uno su l’altro, aggrovigliati   in un ammasso di corpi.  Sono gli Human di Antony Gormley,  da vedere fino al 27 settembre al Forte di Belvedere a Firenze. Lo spettacolo è emozionante e di grande effetto e il luogo contribuisce. Le sculture dell’artista inglese (classe 1950) non sono dei site specific, ma la loro collocazione li fa diventare tali. Sono cento opere distribuite nelle sale interne, sui bastioni, sulle scalinate, sulle terrazze, incorniciate spesso da una straordinaria vista sulla città e le colline intorno. In un perfetto dialogo tra l’architettura del Rinascimento  e la scultura del corpo, che richiama artisti del Quattrocento e  Cinquecento, da Donatello a Michelangelo. Ogni tanto delle sculture lontane appaiono strane, imperfette, con le linee  meno nitide. E poi avvicinandosi si scopre che sono fatte di pietre sovrapposte. Idee di corpi, corpi forse da plasmare ma nelle stesse posizioni e atteggiamenti  di quelli definiti e perfetti. 

mercoledì 24 giugno 2015

ETHNIC IN FUNDO

































Finale multietnico per la man fashion week milanese. Preceduto dalla sfilata di Ermanno Scervino che, come al solito, riesce a rendere attraente, alternativo, ma anche probabile il suo uomo.  Complice sicuramente un casting che dà spazio a una figura maschile reale e non a efebici e filiformi adolescenti. Ci sono completi in pied-de-poule sì, ma ingigantito. C’è il camouflage, che usato per il lungo cardigan diventa raffinato e non scontato. C’è il verde militare ma per blazer in pelle dal taglio impeccabile. La giacca napoleonica è un piumino ed è portabilissima. Perfino i pullover in maglia tricot con fili di paillettes sono maschili. Immancabile il denim. Il colore  è in primo piano da Stella Jean. La stilista italo-haitiana  questa volta utilizza  tessuti artigianali del Burkina Faso. In prevalenza a righe, anche interrotte da fiori, non solo per bermuda e maglie,  ma per giacche e completi. Sono entrambi di Xiamen, città sulla costa tra le più importanti economicamente  della Cina,i due stilisti Ji Wenbo e Zeng Fengfei. Il primo propone una collezione prevalentemente nera con punte di grigio e di bordeaux. Guarda ai tanka tibetani, dipinti di tremila anni fa, e gioca con tagli interessanti che tendono all’occidentalizzazione. Il secondo, diventato fashion  designer dopo aver fatto il pescatore, è più legato alle tradizioni,  
per quel che riguarda le lavorazioni, i soggetti dei ricami ispirati all’astrologia e le linee. Accanto a completi con giacche senza collo ci sono  lunghi camicioni. Dalla moda al design. E’ stata presentata  Madame Milano, la poltroncina imbottita della Kartell disegnata da Philippe Starck (v.foto a sinistra), con stampa di Emilio Pucci. Con le riproduzioni del Duomo e della Galleria, segue gli altri quattro modelli già esistenti. Quella dedicata a Roma con Piazza di Spagna, a New York con i grattacieli, a Parigi con Avenue Montaigne e a Shanghai con lo skyline. (Dall'alto a sinistra in senso orario: Ermanno Scervino, Zeng Fengfei, Ji Wenbo, Stella Jean).
      

martedì 23 giugno 2015

CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI



Forse ci si distraeva un po’ sui capi, ma l’insieme era così coinvolgente che, alla fine, si capiva che anche quel certo pantalone di pelle piuttosto che il completo chiaro contribuivano alla scenografia. Gaia Trussardi per presentare la sua collezione ha scelto la Biblioteca Nazionale Braidense nell’Accademia di Brera. Qui i modelli, in realtà attori sicuramente frutto di un casting attentissimo, leggevano brani di romanzi, tragedie, testi filosofici, in italiano, in francese, in inglese. Passando accanto a loro si decifravano bene le parole, che si trasformavano, allontanandosi, in un coro sommesso generale, alquanto intrigante. Come i ragazzi in tuta nera  appostati vicino ai reader, in angoli impensati, in teche da collezione, forse le anime-personaggi dei libri. Antonio Marras si ispira a T.D.Lemon Novecento, il pianista sull’Oceano di Baricco. I modelli sfilano intorno a tre barche in un mare di libri a bordo delle quali suonano quattro musicisti. Indossano giacche con stampe a tema marino, maglie a righe, completi sull’azzurro e spesso un baschetto blu in testa (v.foto in basso).Anche la collezione dei Fratelli Rossetti richiama il mare, ma il Mediterraneo. Nei suoi colori sono il mocassino Brera, la stringata Milano, quella asimmetrica bicolore e quella senza lacci. A far da cornice quasi un’installazione, creata con 300 formelle di scarpe in plastica bianca. Per Diesel Black Gold, l’ obiettivo sono funzionalità e rigore. Anche nelle scelte cromatiche: tutto bianco o tutto nero. O nel gusto un po’ invernale delle sovrapposizioni. La sahariana è la giacca preferita per le tasche, elemento dominante. Di cui esiste anche una versione in pelle, da portare a tracolla sotto le giacche. Si chiama Facetasm ed è disegnata dal trentottenne giapponese Hiromichi Ochiai la collezione emergente  ospite questa edizione  del Teatro Armani. Tagli azzardati ma decisi, lana estiva  per pantaloni-sarong da portare con bluse ampie, o su camicie Oxford allungate a diventare spolverini. Ai piedi ciabatte in pelle e mocassini bicolori. Fluidità e scioltezza nei capi di MSGM in una prevalenza di colori solari e della terra. 


domenica 21 giugno 2015

STORIE DI UOMINI





L’uomo che non gradisce il vestire senza confini di sesso si tranquillizzi. C’è spazio per un abbigliamento inequivocabilmente maschile.John Richmond (foto in basso), non certo il guru del vestire classico, sostiene che il completo è la nuova giacca di pelle. Nel senso che è  contemporaneo e glamour. E così propone abiti, anche con bermuda, dai ricami-tattoo dove il pop spesso sostituisce il punk. Per la sera giacche-tuxedo con specchietti e scarpe da golf con Swarovski. Elogio del completo anche da Larusmiani, interpretato con ironia e i colori della frutta. Andrea Incontri per Tod’s si ispira a Portofino, Como, Venezia, non solo per la bellezza ma in quanto luoghi d’acqua, espressione di semplicità. Che deve essere il punto di partenza di una collezione. Ecco la pilot jacket in pelle che sfuma nel colore o la nuova stampa camouflage con nuvole per giacche e camicie. Conclamato superamento della distinzione di genere, invece, sulla passerella di N°21 dove tra i modelli uomini è difficile distinguere le tre modelle donne. Sfilano canotte di pizzo bianco o nero, tute ampie a metà ginocchio che sembrano abiti, gonne grembiule in cotone immacolato, abbinate a giacche dal taglio sartoriale. Ai piedi scarponi da passeggiata sulla luna rendono più maschili gli insiemi. Eleganza e sobrietà, ma non minimalismo, da Ferragamo che punta sugli inserti, preferibilmente di pelle, geometrici e colorati. Prima volta a Milano di Eleventy giovane marchio con già sette monomarca in Italia e altrettanti in Corea e 400 punti vendita di cui 150 all’estero. Uno stile  understatement chic  con pezzi interessanti come il gilé in denim, i pantaloni che non si stropicciano, le giacche in cotone e jersey a righe effetto piqué.  Presentazione fascinosa quella di Santoni nell’imponente Palazzo Bocconi con video e collage(foto grande a sinistra) che parlano di natura, leggerezza, arte. Appoggiate su prati verdi le scarpe, tra cui  quella con doppia fibbia in tutte le tonalità, il sandalo sempre con doppia fibbia e il mocassino con taglio dal vivo e finta doppia fibbia. “Politici criminali” dice la scritta sul fondo della passerella di Vivienne Westwood e  sul tema  del potere finanziario corrotto, che sta rovinando il pianeta, trattano i volantini distribuiti alla fine della sfilata. Dominano le stampe floreali, leopardate, anche  un po’ barocche  per pantaloni e  giubbotti. Tuniche traforate sono indossate sulla gamba nuda. Una tracolla con la foto di un seno di donna pende dal collo di un modello (foto in alto). Niente eccessi da Missoni, ma una collezione che si fa notare non solo per la scelta e gli accostamenti di colore, nel DNA della maison, ma per la freschezza e la vestibilità dei capi. Con un  sentore di India, ma senza compiacimenti etnici(foto al centro).