mercoledì 22 aprile 2015

LA BORSA E LA REGINA


Chissà quanti si chiedono dove la regina Elisabetta acquisti il guardaroba, da chi si faccia realizzare gli incredibili soprabiti e i tailleur lilla o giallini, coordinati a cappello e guanti, sempre diversi, ma uguali da sessant’anni. Si dice che  la scelta di quei colori improbabili sia dettata dalla necessità di emergere tra la folla, proprio come il bianco nei matrimoni. Anche se, a differenza della sposa, la regina mai si confonde tra la gente. Pure la borsa è sempre la stessa da più di mezzo secolo, nera o bianca. Rigida, con due manici, sempre un po’ fuori moda, curiosamente ora è perfetta e in linea con le nuove tendenze. Poco capace, è coerente con quel fashion trend che vuole le donne di potere (della moda v.Anna Wintour o Franca Sozzani) con in mano al massimo 
una clutch  per il cellulare. La regina, invece, la borsa la porta sempre  e con lo stesso contenuto da sessant’anni: una penna stilografica appartenuta al padre, un fazzoletto di lino bordato di pizzo Chantilly, una scatola di mentine, pare marca Leone, e cipria e rossetto tonalità “dolce oleandro di Scozia”. Ovviamente non ha il cellulare, sostituito da un valletto personale, che le regge la borsa, quando deve firmare un documento (con la stilografica paterna of course) o tagliare un nastro a un’inaugurazione.
La borsa, modello Turandot, è di Launer, maison londinese che produce artigianalmente dieci pezzi al giorno. E’ disponibile in vari colori tra cui i best seller sono il turchese e il rosso lampone. E ora si può acquistare o ordinare nella tinta preferita in esclusiva a Milano, al British Box di Via Melzo.

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