venerdì 28 novembre 2014

EDITORIA A QUATTRO ZAMPE


Certo quel Dogue  in  Bodoni  che riecheggia  la testata della più famosa rivista  di moda è di grande effetto. Soprattutto perché sovrasta la foto di un altezzoso dalmata
 Bassotto (foto Giovanna Dal Magro)
adagiato su seta rossa con boccetta di profumo e perle, decisamente fashion. Non ugualmente immediato il riferimento con Cosmopolitan  per l’agenda del gatto, Gattopolitan, dove il cover cat, per quanto stupendo certosino dagli occhi d’oro,non è così caratterizzato e d’impatto. Le due agende (Dogue alla sesta edizione) nascono dall’idea di una  signora milanese,fulminata dall’incontro con un cagnolino di pochi mesi, recuperato in una discarica. Le agende sono strutturalmente diverse. Dogue è formato libro e giornaliera, Gattopolitan è come una piccola rivista, con meno pagine quindi e settimanale. Entrambe sono costellate di foto di cani o gatti, modelli occasionali, colti dall’obiettivo del padrone , tutti con il loro nome. C’è Romeo serio golden retriever con occhiali rossi e Vasco micio timido sempre pronto al gioco. C’è il cane Ercole in maglia a righe da marinaio e  Attila gattone bianco con cappello da Babbo Natale. E su Dogue a sorpresa anche le foto dei cavalli Golden e Fiaba e dell’asino Matilde. Ma non solo, ci sono pensieri annotazioni, aneddoti, consigli. Scontati alcuni, illuminanti altri, teneri i più. “Curiosità e pillole di vita” si alternano a  pagine intere “da manuale” su argomenti  come la relazione e la comunicazione dei gatti ,  la classifica dei cani  combina guai,  le normative che un padrone  deve sapere, ecc. E poi flash e foto di personaggi che raccontano dei loro amici pelosi. 
Due agende ottima idea regalo, non solo perché  funzionali e ben fatte, ma perché promettono sorrisi e divertimento a chi le riceve  e la consapevolezza di una buona azione a chi le regala. Parte del ricavato delle agende (costano 15 euro ciascuna) è infatti destinato alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sezione di Milano, che ogni anno salva o dà in adozione più di 500 trovatelli,  tra cani e gatti (Per info e acquisti: legadelcane-mi@morinostudio.com o 02 48110297).  

giovedì 27 novembre 2014

LA' DOVE NON C'ERA L'ERBA


 Solomeo e,  in alto, rendering del parco
Fa piacere un’inversione di tendenza, anche se è solo un episodio. In un momento in cui andare all’estero non è più una scelta, espressione di vedute aperte, ma una condizione forzata  da primo dopoguerra. Arriva dall’Umbria, regione tra quelle che più hanno sofferto di quell’emigrazione cupa e coatta. L’imprenditore Brunello Cucinelli è il protagonista, questa volta in prima persona. Insieme alla moglie Federica e alle figlie, ha avviato a un progetto sul territorio, che renderà  più vivibili e belli i dintorni di Solomeo, il borgo medioevale ristrutturato come sede dell’azienda. Ha infatti acquistato sei capannoni, dismessi o usati come depositi con una cubatura totale di 240mila metri. Questi verranno abbattuti  e al loro posto e nell’area intorno  sarà creato un parco, anzi tre parchi ognuno con una connotazione precisa. Al posto degli edifici industriali ci sarà un semplice giardino continuazione ideale di quello di Solomeo. Accanto sorgerà il parco dell’ oratorio laico, dove i bambini e i ragazzi potranno fare sport e giocare  nel doposcuola. Infine ci sarà il parco agrario  con frutteto, ulivi, orto, i cui prodotti saranno destinati alle mense aziendali e alle famiglie. Dietro l’iniziativa, la volontà di ridare dignità alla natura e alla vita di campagna, proprio come la ristrutturazione del borgo ha avuto l’obiettivo di dare dignità morale ed economica al lavoro. Un’esperienza che Cucinelli ha ricordato con entusiasmo insieme all’architetto e amico Massimo De Vico, alla presentazione del progetto al teatro Strehler di Milano. “Nel cantiere non c’era differenza fra avere le idee e realizzarle manualmente”. E’ stato un restauro curatissimo  nei dettagli e soprattutto rispettoso dell’ambiente. Completato con la costruzione del teatro. “Luogo dove curiamo la mente , l’anima, lo studio”.I lavori del parco saranno sicuramente meno impegnativi, l'imprenditore pensa di concluderli in dodici, massimo quattordici mesi.
“Questo progetto  non sarebbe  stato possibile senza la quotazione in borsa. Dagli analisti e dagli investitori abbiamo avuto dei suggerimenti e dei consigli preziosi, che non avremmo potuto ricevere da nessun consulente” conclude Cucinelli .    

mercoledì 26 novembre 2014

ORA E PER SEMPRE


Il levriero è sempre presente, sul quadrante o sulle lancette, ma non è questo che rende riconoscibili gli orologi della nuova collezione Trussardi. E’ la scelta di materiali, le tonalità, il design che rientra in quella filosofia della maison, ben sintetizzata da Gaia Trussardi, direttore creativo, nella frase ”Vendere gusto non un orologio”. Una frase-slogan un po' presuntuosa da parte di un’azienda che dagli anni Ottanta non si è più occupata di orologi. In realtà  
 non lo è, perché per garantire la qualità, che presuppone una conoscenza specifica, il marchio del levriero si è avvalso della partnership con Morellato Group, nome di spicco della gioielleria e dell’orologeria. “E’ l’incontro tra due tradizioni manifatturiere. Entrambe le aziende tra l’altro nascono dalla pelle, Trussardi dai guanti,noi dai cinturini”spiega Massimo Carraro AD di Morellato “Questa tradizione non l’abbiamo interpretata in maniera statica, ma utilizzata come patrimonio di competenze”. “Analizzando insieme il marchio potevamo creare un prodotto più classico e rassicurante, ma abbiamo preferito  puntare sul design” continua Gaia Trussardi. Risultato una collezione (10 modelli da uomo, 8 da donna) contemporanea con tutti i "codici stilistici" di Trussardi, a cominciare da quell’effort elegance ribadita, oltre a quel po’ di classico per diventare degli evergreen. Ed ecco quindi l’uso per i cinturini del coccodrillo nero, beige  o azzurro con riferimento  al denim della neonata collezione Jeans. Spesso in contrasto con le casse, in acciaio, oro giallo o oro rosa o un mix dei due, per il gusto degli opposti. Il quadrante è in madreperla  o in metallo cangiante. L’orologeria è Swissmade e utilizza le tecnologie più avanzate, i vetri sono in zaffiro antiriflessi. Coerenti i prezzi, dai 500 ai 2000 euro. Al momento gli orologi sono solo nei negozi monomarca. Dalla prossima primavera saranno 
nei punti vendita specializzati, naturalmente  selezionati. 

lunedì 24 novembre 2014

UNA GIORNATA PARTICOLARE


Delle sessanta ragazze selezionate a Milano, sulle cinquecento in Italia, nello studio del fotografo Stefano Bidini ce ne sono tredici. Una per ogni mese. “Più una per la copertina” dice Barbara Christmann, giornalista, personal shopper, ideatrice del blogmagazine Beautiful Curvy (beautifulcurvy.com) che da tre anni realizza un calendario di strepitoso successo.Nel backstage si respira una bella atmosfera. Oltre a truccatori, assistenti fotografi, parrucchieri, stylist, ci sono due ragazzi. Non sono “taglie forti” ma saranno nelle foto, quest’anno in bianco e nero. Una ragazza è già sul set, alcune sono pronte e in attesa, altre           
                                               sono al trucco in déshabillé. Iolanda, 28 anni e un bambino di 8. E’ di Catania, è la seconda volta  che vola a Milano a sue spese: “Mi piace la moda e l’idea di venire fotografata. Essere una taglia forte non mi ha mai pesato, potrei facilmente perdere chili. Faccio sport per tenermi in forma”. Cristel,fisico alla Loren, è una delle più determinate. Per lei questo calendario è un manifesto. ”Deve finire la storia di essere umiliate perché nei negozi non ci sono abiti oltre la 44. Noi all’estero siamo considerate il tipo italiano”. E lo dice convinta, dato che ha vissuto negli States. “Non mi cambierei con Belen” ribadisce sicura Hillary 21 anni,  un viso da bambola e dei fianchi, per cui, a suo dire, non può sedersi ovunque”. Chiara e Margot, grande massa di ricci, dicono di aver avuto in passato dei problemi con il corpo, ma ora non solo si accettano, ma sono felici del loro stato. Sanno di piacere agli uomini e poi essere modella per un giorno è una conferma, oltre il sogno di una vita. “La mia è una vendetta personale, spiega Maria Chiara, mia sorella è stata anoressica. Voglio far capire alle adolescenti che la ciccia non è un difetto”. E sulla “campagna  di sensibilizzazione” le fa eco Alessia. 
Molto è già stato fatto, non ultima l’apparizione nel 51° Calendario Pirelli della curvilinea Candice Huffine.  

venerdì 21 novembre 2014

LA VARIANTE DI MAURENSIG


Chi ha letto e amato, perché i due concetti sono inseparabili, “La variante di Lüneburg” o “Canone inverso”, avrà difficoltà a pensare a un libro di racconti sugli animali (intesi come pet) scritto da Paolo Maurensig . Anche se su cani o gatti ormai scrivono tutti. Ma un conto il conduttore televisivo, il calciatore, la velina, lo stilista,  un conto uno scrittore che evoca atmosfere  cupe, misteriose, con 
personaggi intriganti e complessi,  vicende esistenziali che affondano in un passato fra storia e finzione. In romanzi appassionanti che si ha voglia di rileggere, ma che non sono certo per tutti. Ed ecco invece a sorpresa “Amori miei e altri animali”, edito da Giunti, che l’autore ha presentato al recente Bookcity di Milano.  Pure qui come negli altri suoi libri l’amore è importante. Pure qui ci sono i riferimenti culturali, le citazioni, le considerazioni filosofiche e perfino gli scacchi. Ma tutto è alleggerito e schiarito  dal fil rouge dell’ironia, perfettamente in tema col soggetto trattato. E questo nonostante  la commozione sia più che sfiorata. Oltre che per lo stile il libro piacerà perché rispetta“le pari opportunità” dando uguale peso a cani e gatti. Come anticipa la foto di copertina. Manolo, Rolf, Joyce (senza riferimento al James  irlandese) Felix,  Lapo,  Katze (il gatto nella casa piena di manuali di scacchi), il cane senza nome del cinese malconsigliato da Confucio. Cani e gatti veri e  di fantasia, compagni dello scrittore per lungo tempo e incontri occasionali , protagonisti di storie vissute o solo sentite,  eroici e nobili soggetti e tipi buffi da fumetto.