domenica 10 agosto 2014

CALIPSO LIGURE


Quello di ieri è uno degli ultimi spettacoli di “Odissea, un racconto  Mediterraneo” che iniziato a Macerata  il 27 giugno, con Moni Ovadia, si concluderà il 22 settembre a Ischia, sempre con Moni Ovadia. Su progetto e regia di Sergio Maifredi racconta il ritorno di Odisseo attraverso la lettura interpretata di vari attori. Il palcoscenico è sempre sul mare,più o meno improvvisato. Può essere un teatro o un anfiteatro romano,  ma anche l’angolo di un arsenale  militare, una piazza o uno scalo. Come  quello di ieri, il secondo a Pieve Ligure, che rientra nel festival degli Scali. Dopo Tullio Solenghi alla Torre, è stata la volta di Amanda Sandrelli alla Chiappa con il canto V, quello della Ninfa Calipso. E’ un minuscolo scalo  tra due rocce in una piccola baia quasi all’inizio del Golfo Paradiso. Intorno la protezione (o la cornice?) di alberi secolari. A rendere più attraente il tutto una luna quasi piena con il  suo riflesso da cartolina sull’acqua e il rumore della marea serale, appena accennato. Dopo le sintetiche ma efficaci presentazioni del regista e dell’assessore è arrivata Sandrelli, con un lungo abito crema e uno scialle rosso. Con una scelta se non addirittura coraggiosa, sicuramente spiazzante, non ha voluto puntare sull’incontro fra Odisseo e la Ninfa, che è anche il primo canto in cui lui appare realmente e non attraverso i racconti della gente. Ha invece preferito centrare l’interesse sulla donna e sulla sua capacità di continuare ad amare, nonostante il tempo e la lontananza. Arrivando anche a uccidere per questo amore. Ed ecco allora il confronto con un personaggio più contemporaneo, forse più sfaccettato, sicuramente più realistico.  Clitennestra, ma quella che emerge dalla lettura del monologo tratto da Fuochi (1935) di Marguerite Yourcenar. Innamoratissima quanto spietata nei confronti di un insensibile Agamennone.

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