giovedì 28 agosto 2014

HAPPY HOUR "ORGANIZZATO"


Ezra Pound ci ha vissuto parecchio, ospite dell’amica violinista Olga Rudge. E vedendo il luogo, in qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi stagione, si capisce perché. Anche se è sopra l’affollatissima Rapallo e nel comune di Zoagli non sono in molti a conoscere S.Ambrogio, minuscolo paese a  circa 200 metri sul mare. Il nome è pochissimo ligure, essendo dedicato a un santo pressoché sconosciuto in Italia al di fuori della città, Milano, di cui è patrono . E’ preso dalla chiesa, che sembra sia stata fondata dai vescovi appunto di Milano, nell’VIII secolo, costretti a un soggiorno obbligato a Genova per la calata dei Longobardi. L’edificio è stato continuamente rimaneggiato nel corso del tempo, non sempre felicemente, ma la posizione sul piazzale con le due secolari, enormi querce, perdona tutte le “gaffe” artistiche. Probabilmente il pezzo più antico è l’organo del 1874, fatto restaurare abbastanza di recente grazie all’ interessamento di privati, bravissimi nel catturare sponsorizzazioni. Tra questi un ingegnere milanese (la sua provenienza non rivendica nessun campanilismo ma è la testimonianza di una frequentazione cinquantennale come villeggiatura). Possiede le chiavi della chiesa e ogni tanto, all’ora del tramonto, fa dei concerti d’organo, segnalati con passaparola e aperti a tutti. E così le note di John Stanley, Scarlatti, del trombettato John C.Pepush e di altri diventano un perfetto happy hour. Da completare con vista panoramica sul piazzale.

giovedì 21 agosto 2014

OLTRE CORTINA


Si dice, meglio si legge, che la perla delle Dolomiti ha perso molti dei brillantini e delle piume  di trenta anni fa.  Eppure a giudicare dalla densità di weimaraner (*) per chilometro quadrato non si direbbe. Cortina è ancora una meta di vacanze doc. Sono cambiati i riti, le abitudini, gli appuntamenti. Ora che da tutto si crea un evento con agitazioni parossistiche di stampa e PR, il vero chic è l’assenza di eventi.   Sul Corso Italia, una delle più ambite “vasche” d’Italia, il to be seen è scomparso o meglio è a livelli bassissimi. Se si eccettuano sporadici passaggi per il solito, ancora consentito, aperitivo all’hotel de la  Poste o alla storica Enoteca Cortina, sotto al Campanile. O per vedere la classe dirigente del 2030 arrampicarsi sulle pareti di prova  (v.foto). O per qualche raffinata degustazione per happy few.   Il vip watching non esiste più e non per mancanza di materia prima. Il villeggiante cortinese tipo c’è ancora, non l’ha inglobato né l’arabo né il russo con suv. Lo si incontra soprattutto di mattina nella strada pedonale e per bici, sulla vecchia ferrovia, che dalla piazza della stazione porta a Fiames. Tiene uno o più cani al guinzaglio o un bambino sul passeggino. Raramente solo, spesso in coppia o in gruppo, anche dello stesso sesso. Variati i brani di conversazione catturabili:“La mia è una catarsi o una normale evoluzione della personalità?” della cinquantenne intellettuale, il più apprensivo “Se non ti vedi spesso hai l’incubo che scopi con un altro” della bella quarantenne in bicicletta, in lotta con le prime rughe. Fino all’inaspettato “Mi ha raccontato la storia della sua vita, due palle” del distintissimo sessantenne. La sera nelle case molte luci si accendono e, a giudicare dalle code nei negozi di alimentari con prezzi da gioielliere, il “Venite da noi a cena” è il must.
(*)Il weimaraner è un cane da caccia originario della città di Weimar, anche se portato dal Nord Africa da Luigi IX. Alto, magro, elegantissimo, con pelo corto grigio e occhi azzurri. Protagonista della campagne pubblicitaria di un marchio selezionatissimo di cashmere  e di che altro se no? 

venerdì 15 agosto 2014

FIDELITY CAN


Tutto pronto nella piazzetta dietro la chiesa di S.Rocco, paesino vicino a Ruta di Camogli, da cui parte una delle più belle passeggiate liguri per Punta Chiappa, fra  il golfo Paradiso e il Golfo Tigullio. Ci sono le bandiere di molti Paesi, il palco, le locandine,una grande bancarella e  vari cartelli che limitano l’accesso alle auto. C’è parecchia gente in giro, tanti sono accompagnati dai loro cani. Ma nessuno osa prendere le misure per salire sul palco. Sui nomi dei premiati circolano già delle voci, qualcosa si legge sul web, ma fino a domani alle 16,30 è Top secret. Per ora ci sono undici nomination. Si parla di un  certo Galileo che assiste gli anziani, di Chloé che ha operato un salvataggio acrobatico in un dirupo. C’è un certo Polpetta e una certa Ginny pare encomiabili con i bambini.  E poi c’è un tedesco della Guardia di Finanza  nome in codice Ad Bangy GF 3836 che ha rintracciato un carico di droga e aiutato alla cattura  di alcuni spacciatori.   E poi naturalmente, come tutti gli anni, saranno premiati anche degli umani che si sono comportati in maniera esemplare con i loro cani.
Sì perché il premio di domani a S.Rocco è dedicato ai cani. Premio fedeltà del cane, dice l’insegna sul palco. E vicino un cartello con una foto in bianco e nero e un testo in italiano e in inglese racconta che questo premio è stato istituito nel 1962 da un signore e da un prete del luogo che presero l’idea dal mitico Pucci. Cane abbandonato dai padroni proprio lì a S.Rocco, per oltre dieci anni, con qualsiasi tempo, ha accompagnato a scuola i bambini delle elementari,li andava a salutare per la ricreazione e li prelevava all’uscita per riportarli a casa. Forse è lui quello  del monumento in bronzo  con la scritta "All’amico fedele dell’uomo" realizzato nel 1981, proprio accanto al palco.
Si prevede come al solito grande animazione, gli unici che non partecipano sono i gatti liguri acciambellati al sole o all’ombra a seconda delle ore, ovviamente nei posti migliori.  Non sono state prese misure di sicurezza a proposito. In base alla cinquantennale esperienza si esclude qualsiasi azione di disturbo felina.  

domenica 10 agosto 2014

CALIPSO LIGURE


Quello di ieri è uno degli ultimi spettacoli di “Odissea, un racconto  Mediterraneo” che iniziato a Macerata  il 27 giugno, con Moni Ovadia, si concluderà il 22 settembre a Ischia, sempre con Moni Ovadia. Su progetto e regia di Sergio Maifredi racconta il ritorno di Odisseo attraverso la lettura interpretata di vari attori. Il palcoscenico è sempre sul mare,più o meno improvvisato. Può essere un teatro o un anfiteatro romano,  ma anche l’angolo di un arsenale  militare, una piazza o uno scalo. Come  quello di ieri, il secondo a Pieve Ligure, che rientra nel festival degli Scali. Dopo Tullio Solenghi alla Torre, è stata la volta di Amanda Sandrelli alla Chiappa con il canto V, quello della Ninfa Calipso. E’ un minuscolo scalo  tra due rocce in una piccola baia quasi all’inizio del Golfo Paradiso. Intorno la protezione (o la cornice?) di alberi secolari. A rendere più attraente il tutto una luna quasi piena con il  suo riflesso da cartolina sull’acqua e il rumore della marea serale, appena accennato. Dopo le sintetiche ma efficaci presentazioni del regista e dell’assessore è arrivata Sandrelli, con un lungo abito crema e uno scialle rosso. Con una scelta se non addirittura coraggiosa, sicuramente spiazzante, non ha voluto puntare sull’incontro fra Odisseo e la Ninfa, che è anche il primo canto in cui lui appare realmente e non attraverso i racconti della gente. Ha invece preferito centrare l’interesse sulla donna e sulla sua capacità di continuare ad amare, nonostante il tempo e la lontananza. Arrivando anche a uccidere per questo amore. Ed ecco allora il confronto con un personaggio più contemporaneo, forse più sfaccettato, sicuramente più realistico.  Clitennestra, ma quella che emerge dalla lettura del monologo tratto da Fuochi (1935) di Marguerite Yourcenar. Innamoratissima quanto spietata nei confronti di un insensibile Agamennone.

mercoledì 6 agosto 2014

I FOUND MY LOVE IN PORTOFINO?


Portofino dall'Hotel Splendido

Si parla continuamente di personaggi di stile, anzi con uno straabusato, ormai inudibile, termine di icone di stile. E poi si arriva sempre ai soliti nomi, ai soliti luoghi, ai soliti anni. Se c’è qualcuno di contemporaneo che riesce ad avere quel particolare carisma è perché ricorda,  mai inconsapevolmente, quel tal personaggio del passato. Ed ecco quindi i nuovi X  e  le nuove Y. Dove X e Y sono sempre Jacqueline Onassis con o senza John Fitzgerald, o con Gianni Agnelli, Brigitte Bardot  sola o con qualche corteggiatore, ma sempre ante Gunther Sachs. Quando si parla di storie d’amore c’è Grace Kelly e il principe Ranieri o Liz Taylor  e Richard Burton. E i luoghi dove ruotano  in Italia sono sempre gli stessi. Soprattutto sono sempre gli stessi gli anni in cui tutto si svolge. E questo lo sa bene un maestro di ospitalità come Belmond, marchio inglese che racchiude  forse i 45 più belli hotel del mondo, i treni più mitici come l’Orient Express, le crociere più esclusive e straordinarie come quella sull’Irrawaddy attraverso i templi della Birmania. Degli hotel sei sono in Italia e basta dire dove sono per capire che rappresentano le mete istituzionalizzate della Dolce Vita: Portofino, Firenze, Venezia, Ravello, Taormina e Mazzarò, la spiaggia di Taormina. Ed ecco che lo Splendido di Portofino, ricrea l’atmosfera di quegli anni per far immedesimare in certi personaggi i suoi ospiti, per la maggior parte americani,seguiti da inglesi e russi. C'è una gita  sul Super Aquarama Riva, con magari un giro in sci d’acqua come piaceva a BB. O una cenetta per due a lume di candela, ça va sans dire, davanti all’abbazia di San Fruttuoso, raggiungibile solo via mare,  gustando gli spaghetti alla Elizabeth Taylor con pomodoro fresco, chiamati così perché erano i preferiti della coppia più infedele e appassionata della storia del cinema.  E poi aperitivi al faro, giri di kaiak al tramonto tra la spiaggia di Paraggi e quella dell’Olivetta.
E per programmare la prossima vacanza anche cene speciali con l'intero staff, dallo chef all'orchestra, di uno degli altri alberghi italiani nei luoghi della Dolce Vita. Come ieri, con i sapori e i suoni di Sicilia da Villa Sant’Andrea, l’hotel ricavato in una sontuosa villa di inglesi sulla spiaggia di Mazzarò. 

lunedì 4 agosto 2014

1934 A SCUOLA TRA LE PALME


Compare a sorpresa, in cima a una salita tutta curve. E’ una villa rosa e bianca primi Novecento seminascosta tra le palme. Inaspettata, nell’urbanizzazione sguaiata di Recco, perla ligure della focaccia. Non è l’unica casa a essere stata risparmiata dai bombardamenti, ma ha una storia interessante da raccontare . Non è venuta fuori per caso, ma per la determinazione  di una coppia di scienziati-ricercatori, Mariapia Abbracchio e Angelo Reggiani, tra gli attuali abitanti della villa. Sono stati loro a indagare nel passato per sapere di più di quella targa di marmo, che compare all’ingresso del giardino. Con varie tappe oltreoceano, tra cui fondamentale il ritrovamento di una valigia di foto e documenti nel museo dell’Olocausto di Washington, sono riusciti a rimettere insieme i pezzi. E non solo, hanno riportato in quella casa, dopo quasi ottant’anni, uno dei protagonisti. Era piccolissima Constance, infatti, quando suo padre Hans Weil, docente di filosofia a Francoforte e allievo di Max Weber, e sua madre Senta, crearono nella villa tra le palme la Scuola del Mediterraneo, per ragazzi ebrei tedeschi costretti a espatriare per il nazismo. Era un collegio dove non si insegnavano solo le solite materie, ma anche fotografia, teatro, giardinaggio all’aria aperta e soprattutto rudimenti di giustizia, vita sociale, educazione civica. Un luogo che sembrava ideale per il clima, ma anche sicuro come rifugio, lontano dalle leggi razziali. Che invece arrivarono nel 1938, per cui non solo la scuola chiuse, ma i coniugi Weil dovettero provvedere a mettere in salvo tutti i ragazzi. “Un mattino li vidi partire con gli sci, gli scarponi, le giacche a vento. Io li invidiavo, ma avevo solo quattro anni ed ero troppo piccola per unirmi a loro” così ha ricordato quella fuga in Svizzera mimetizzata come una gita in montagna, Constance Weil Rauch, scrittrice di gialli, venuta da Albany (New York) con le figlie Katharine ed Emily. Ieri a Villa Palme, in uno dei brunch-incontri che da tempo Mariapia e Angelo organizzano per gli amici su vari temi. Ma il loro impegno per rintracciare notizie e soprattutto persone con testimonianze sulla Scuola del Mediterraneo non si ferma qui.