lunedì 7 aprile 2014

MILANO E' MOBILE


 Balka di Grégoire de Lafforest
 Flow di Nao Tamura

Il salone del mobile comincia domani, ma il Fuorisalone ha già preso la rincorsa. Dappertutto fervono i preparativi e c’è già molto in giro. Come sempre, si cercherà di vedere  tutto o quasi ma si perderà proprio quello che, a detta di tutti, era “la cosa, l’evento, la serata più interessante”. Dato che succede a tutti vuol dire che niente è particolarmente interessante o tutto  lo  è quanto basta.  Da oggi è aperta fino al 27 aprile la mostra  100% Original Design al Palazzo Reale, curata dalla rivista Elle Décor.  Si tiene nella  fuga di saloni del piano nobile: si inizia con gli oggetti più piccoli della prima stanza e si prosegue con  pezzi sempre più grandi. Emblematico l’uso di specchi “il moltiplicatore di non originali” per eccellenza. Dietro la mostra un messaggio preciso che da tempo  Elle Décor con vari partners, ora il Comune di Milano, porta avanti.  Porre fine alla contraffazione non è solo un discorso di legalità ma di cultura. L’oggetto copiato  toglie la vera essenza all’opera d’arte, oltre  a creare un grave danno all’economia. Pienissima di esposizioni ed eventi, come al solito, la zona di Via Tortona, ormai diventata quella deputata del mobile. Massiccia presenza di stranieri  al Temporary Museum for New Design del  Superstudio. Dal grande padiglione della Francia con una serie di pezzi di arredo o complementi di arredo  curiosi, indispensabili, inutili, con firme più o meno note e già comunque in produzione e altrettanti,  spesso anche più interessanti, in attesa di trovare un produttore–distributore (v.foto).  L’Ungheria è presente con  The Water Life Project, una casa essenziale e bianca con un sistema di raccolta e di filtro per rendere potabile l’acqua piovana.  Date le giornate di sole la pioggia arriva da una finta nuvoletta. Varie le aziende di materiali per l’edilizia che puntano su allestimenti fra l’onirico e lo spaziale. In un corridoio lungo 50 metri del padiglione più grande ecco il Designers’ dream con sculture di grandi nomi del design. Di fronte anche l’auto Ermini, famosa casa automobilistica italiana,rivisitata da Giulio  Cappellini. Da non perdere sul tetto l’orto realizzato con la collaborazione di Michelangelo Pistoletto che produrrà frutta e verdura da consumare in loco. Nel   settecentesco palazzo dell’Istituto dei Ciechi di Via Vivaio Wonderglass, per la seconda volta, propone le sue lampade-installazione firmate da Claesson Koivisto Rune, Zaha Hadid, John Pawson, Nendo, Nao Tamura(v.foto), Jaime Hayon. Accanto Established & Sons espone  straordinari pezzi dall’Aqua Table di Zaha Hadid alla Floating Table di Ingo Maurer, che sembra davvero sospesa nel vuoto.
  


 ,

Nessun commento:

Posta un commento