martedì 4 marzo 2014

WHAT'S IN A PEN ?


Nessun computer, anche con il migliore programma di scrittura  potrebbe dare lo stesso effetto. Il piacere di tenere in mano l’oggetto, magari lasciandoci sfuggire di succhiarlo leggermente sulla punta è insostituibile. L’entusiasmo di scrivere una lettera d’amore  con una penna, è inimmaginabile. Solo chi l’ha provato può capirlo. La frase più melensa, ridicola, goffamente plateale, difficilmente credibile anche per romantici destinatari adolescenti (“Senza di te la vita non ha senso”, “Per te farei qualunque cosa”, “Non ho mai amato nessuno come te”) scritta con quel tratto imperfetto dell’inchiostro diventa degna del poeta più creativo e convincente. E’ ovvio che non si sta parlando di una penna qualsiasi, tipo Bic, per quanto geniale invenzione. Ma di stilografiche o di roller, versione contemporanea penarreloide, meravigliosi miti, che  molti  dei nativi digitali,  neanche loro più giovanissimi, non hanno mai provato. Fortunatamente c’è  chi coltiva una passione per questi oggetti da wunderkammer e soprattutto c’è chi li costruisce, potendo contare su un mercato. Di nicchia sicuramente, ma autentico e non virtuale.  Sono diventati dei pezzi rari, spesso dedicati a personaggi, divi del cinema o teste coronate. L’uscita non è frequente, annuale o addirittura più rarefatta.
La penna-mito del 2014 è stata creata dalla Graf Von Faber Castell, gloriosa fabbrica nata a Stein (Norimberga) nel 1761 e, per non smentirsi,è dedicata a Caterina la Grande. Il riferimento non è casuale e nemmeno  soddisfatto semplicemente dalla presenza, per altro normale nell’oggetto, di oro. E’ un omaggio al palazzo di San Pietroburgo, dove la sovrana russa viveva. Nel suo fusto sono incastonate tre pietre di diaspro bruno-rossastro che richiamano i colori delle sale barocche. Esiste in versione platino e con doratura a 24 carati. La stilografica è in 1000 esemplari, il roller solo in 300. C’è poi una versione  speciale, solo in 150 esemplari e 30 per il roller, con rosette in  oro 24 carati incastonate a mano e sul cappuccio due  quarzi gialli. Il pennino è in oro, ça va sans dire, 18 carati, ma bicolore e inciso a mano. La stilografica costa 7 mila euro, il roller 6 mila 700.  Ovviamente chiavi in mano. Non sono previsti rottamazione dell’usato, né pagamento rateale.






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