martedì 10 dicembre 2013

LA TRAVIATA STRINGATA


Sì, proprio così. Sull’elegante stringata in pelle per lui si possono leggere note e parole dell’aria “Amami Alfredo”.  Altre note della  Traviata sono sulla decolleté tacco 12 per lei. Sono scarpe limited edition solo per la boutique milanese, è intuibile, con cui Testoni, guru  della pelletteria, ha voluto rendere omaggio alla prima  della Scala.  Quest’anno più che mai è stata sentita e seguita. Sarà per l’opera scelta, tanto conosciuta fino alla orecchiabilità da Sanremo, sarà perché si festeggiano i duecento anni dalla nascita di Verdi, sarà  perché c’è voglia di qualcosa che unisca e colleghi,diverso da Facebook o Twitter. A parte la pre-prima per gli under trenta, l’opera è stata seguitissima dalla gente nelle case. L’indomani tutti canticchiavano “Libiam libiam” piuttosto che “Il tuo vecchio genitor” indipendentemente dalla voce e dalla situazione. Nei bar  e per le strade si coglievano frammenti di conversazioni sull’argomento, critiche, commenti, quasi più numerosi e enfatici di quelli di un lunedì dopo partita.  E con lo stesso spirito, come tutti diventano di punto in bianco grandi allenatori, ecco chiunque, nell’assoluta disinformazione in fatto di lirica, improvvisarsi  musicologo, direttore d’orchestra, costumista,  tecnico  delle luci, ma soprattutto regista. Senza arrivare a parlare di talebani come Lissner, contro il giovane Dimitri Tcherniakov si è scatenato il qualunquismo benpensante di chi  vuole l’incoerenza di una Violetta morente in sovrappeso e non tollera un Alfredo innamorato che taglia le verdure. Chissà se una scioccante Violetta sul letto con flebo, e non sdraiata per terra,  sarebbe  stata più  coerente e convincente? 

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