martedì 8 ottobre 2013

THE DAYS AFTER



 Borsa Emma di Cambiaghi
Degli eventi della settimana della moda di Milano qualcuno  resta impresso per giorni, anzi settimane. Come  questi tre, senza niente che li leghi, se non l’iniziativa,la creatività, la  voglia di osare. Difficile dimenticare la presentazione Cambiaghi e non solo per la sede affacciata su un inimmaginabile giardino a due passi da Via Montenapoleone. Che la borsa sia l’accessorio più vendibile (senza taglie, oggetto regalo, suscettibile d’ infinite varianti) se ne è accorto il giovane e intraprendente Matteo Perego di Cremnago, forte di un’ esperienza di manager internazionale in aziende del settore. Ma ha valutato anche l’importanza del nome e dell’heritage. E’ nata così una linea di borse battezzata Cambiaghi, come il cappellificio di famiglia, creato  nel 1880 e per molti anni marchio di prestigio a livello mondiale.  E in omaggio alla tradizione, accanto alle borse, costruite secondo la più alta artigianalità ma con disegni attuali, c’è una capsule collection di cappelli.
 Sfilata-performance di Ludovica Amati
Gentucca Bini  non ha bisogno di presentazioni.   Nonostante   il notevole curriculum , non ha dimenticato il  coté  alternativo-positivo, sempre aperto al nuovo. E così ha presentato la sua collezione con i tagli della tradizione sartoriale ma rivista in chiave futurista, sulle attrici di “Farfalle nello stomaco”. Assolutamente da vedere,  è un  delizioso spettacolo sull’amore,  che coinvolge il pubblico con tenerezza e ironia. La regia è di Gianmarco Pozzoli, che ne è anche l’autore  con Simona Angioni.
Il terzo “caso” non riguarda  solo una collezione, e non è una sorpresa, ma una conferma del livello raggiunto dal salone White. Gli abiti  hand made della giovane creatrice Ludovica Amati, sono stati protagonisti di un’eccezionale performance fra arte e danza, in uno dei cortili segreti del Castello Sforzesco. 



 

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