lunedì 15 luglio 2013

CON I PIEDI PER TERRA


 Barons Papillom

Se un tempo ci si poteva chiedere perché esistesse una forma di collezionismo, anzi di feticismo per le scarpe, ora è più facile darsi una risposta. Non si punta più alla comodità, alla raffinatezza dei materiali, alla linea, alla resistenza. Se per certi tipi di scarpe questi criteri  resistono ancora, per la maggior parte ormai la scelta  si basa 
 Sergio Rossi
sul dettaglio, la forma osé, l’originalità. Negli anni Settanta aveva fatto scalpore il marchio francese  Kickers  che per i bambini  metteva un tondo verde sulla scarpa sinistra e uno rosso sulla destra, per aiutarli a vestirsi da soli. Ora il dettaglio passerebbe  inosservato, sarebbe secondario. Perché si cerca l’effetto facile, che non sempre coincide con il buon gusto e il funzionale. Ma da com’è “gestito” diventa curiosamente l’elemento che discrimina una scarpa di stile da una che non lo è. Se fossero realizzati in materiali scadenti e non lavorati da abili artigiani, cosa sarebbero certi polacchini traforati (Sergio Rossi) o certi ibridi sandalo-stringata maschile (Santoni)? O le slippers da uomo con un camouflage fatto di posizioni del Kamasutra  (Jimmy Choo) o tempestate di pillole  (Alberto Moretti)? Nell’eccentricità “di stile” si può trovare perfino la funzionalità. Come nelle sneakers francesi Barons Papillom, approdate da pochi mesi in Italia. In colori shock con applicazioni varie e suola con la piantina stilizzata di Parigi, hanno  soletta interna in pelle pregiata per essere calzate a piedi nudi e un furbo cinturino con velcro per metterle e toglierle più facilmente. 

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