giovedì 25 luglio 2013

APP APP HURRA' !


“Gli animali non sono stati maltrattati” si legge nei titoli di coda  di molti film. E spesso ci si domanda dove era l’animale e si scopre che  era un gatto che si intravvede per pochi secondi. Come avrebbero potuto fargli del male? E poi anche se non si è mai stati su un set, ci si rende conto che per girare la  scena con quel flash del gatto ci sono volute ore, magari un giorno intero o più giorni. E che quindi quel gatto è stato sul set parecchio tempo. Ha bevuto, mangiato, avuto una lettiera per i bisogni, ha avuto contatti umani, nel senso con l’umano ecc. ecc.  Per  venire maltrattati sul set non occorre essere Rex,  basta essere una marginalissima comparsa. Anzi gli animali più sono protagonisti,  più sono oggetto di cure e attenzioni. Il pastore tedesco che interpretava il primo Rex, per esempio, negli studios di Vienna aveva a sua disposizione un intero camerino con zampa sulla porta, invece del nome come gli altri attori. Dato che non si serviva di controfigure, quando provava i salti dai container, per terra venivano  messi dei materassi per attutire i colpi e abbassare l’altezza, che venivano tolti, naturalmente, quando si "girava".
Comunque un animale si può maltrattare trattandolo come un giocattolo, una bambola, un manichino, provando a vestirlo, ridicolizzandolo, mettendogli gli occhiali… Alt! Il border collie della foto non è stato maltrattato. Gli occhiali sono stati aggiunti dopo con un fotomontaggio, che tutti possono fare non solo sui cani ma anche sulle persone andando sul sito www.alerodesign.com e poi sull’applicazione indicata con la macchina fotografica.  Presto gli occhiali coloratissimi e indistruttibili di Al e Ro Design saranno venduti online e con l’app si potrà provare sulla propria foto tutti modelli di tutte le linee. 

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