venerdì 7 giugno 2013

LA GRANDE BELLEZZA


Rosanna Prezioso, autoritratto.  In basso, patchwork
A Milano, da Artestudio 26 (viale Padova 26) si possono vedere ancora fino a domenica, ma è pensabile che presto i lavori di Rosanna Prezioso saranno esposti in qualche altra galleria. Ora sono in una mostra collettiva, che con il titolo  “I volti della bellezza” raccoglie le opere di quattro artisti,  molto diversi tra loro. E chi si stacca di più è Prezioso, almeno da  ciò che  si vede in questa rassegna. Gli altri, Bruna Aprea, Tiziano Calcari e Mauro Albani rivelano uno stile e dei contenuti precisi e identificabili,  se pure ognuno ricorda volutamente qualche maestro del passato.   Prezioso, invece,  presenta  un percorso creativo.  Si parte sempre da una base  figurativa  e poi si procede con linguaggi ogni volta differenti  che corrispondono a periodi differenti  . Ci sono i fiori, stilizzati, dove il colore, dello sfondo più che del fiore, gioca un ruolo determinante. I tratti sono secchi, asciutti, come dei flash. Ci sono i lavori neopop mediterranei, come li definisce  Carlo Franza, il curatore della mostra.  Riecheggiano l’Andy Warhol dei ritratti, ma l’affinità è troppo marcata e nello stesso tempo troppo idealmente distante per parlare di rivisitazione.    Di sicuro più interessanti e incuriosenti e, per chi conosce l’artista, più rivelatori del suo modo di essere, i patchwork. Sono il frutto di   un mix di tecniche, ognuna delle quali usata con passione. Si parte dalla fotografia di paesaggi, architetture, persone,  quindi l’immagine viene elaborata al computer facendone risaltare aspetti e particolari. Le foto vengono accostate, sovrapposte   con interventi pittorici e infine tutto l’insieme è unificato da pennellate di colore forte. Dietro queste elaborazioni, con meticolosa ricerca del dettaglio, si svela il passato da giornalista, addetta e attenta all’immagine, di Prezioso. 

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