mercoledì 14 novembre 2012

DALLA RUSSIA CON AMORE


Mettere insieme tradizione e contemporaneità  è una chiave  creativa interessante. E’ un incontro che promette originalità e nello stesso tempo evoca. Ma la ricetta per arrivarci non è facile. Soprattutto in un settore come la moda dove i fattori funzionalità, vestibilità  e quindi commerciabilità sono di rilevanza primaria. Un conto è l’etnico, dove si prendono tali e quali certi pezzi, un conto interpretare degli spunti. Il sesto festival della moda russa  a Milano, dal 13 al 15 novembre, è uno dei palcoscenici di questa “ricerca”. E’ organizzato da Società Italia, creata nel 1993 da Tatiana Souchtcheva e Roberto Chinello, che  non solo distribuisce marchi italiani negli stati dell’ex Unione Sovietica, ma crea scambi fra il mondo imprenditoriale italiano e quello russo.
Aya Bapani
Undici designer hanno proposto le loro collezioni nella sede di Via Cerva e un comitato  del festival le ha valutate assegnando tre premi. “Original design”, che premia la creatività è andato ad Aya Bapani del Kazakistan: abiti lunghi in tessuti pesanti, anche in feltro, con motivi floreali, tipo matrioska. Originali, d’effetto, legati alle tradizioni, ma un po’ slegati dalla realtà. Il “quality tailoring”, con chiari riferimenti alla sartorialità, è toccato  alla georgiana Tamuna Ingorokva. Buona ricerca di tessuti, colori sobri,forme femminili ma troppo enfatizzate. La russa Masha Tsigal si è aggiudicata “International promise”. Non a caso la sua collezione è la più portabile, con paillettes sugli abiti da sera, giacchine in pelle nera dipinte addosso. Solo negli stampati l’ispirazione a Nina Vatolina, l’artista scomparsa nel 2002 famosa per i  manifesti “di regime”.
Un altro premio è stato assegnato da Nicoletta Romanoff,   ambasciatrice del Festival  per le sue origini. L’attrice ha privilegiato la portabilità e ha scelto la collezione della russa Julia Dalakian: proposte non particolarmente connotate, ma fluide e di colori donanti. Mentre la madrina del festival Catherine Malandrino, stilista francese che da anni vive e sfila a New York(la sua boutique di Soho è comparsa spesso in Sex and the city) ha premiato gli stilisti che potrebbero essere meglio recepiti sul mercato americano: Aya Bapani; Natalia Soldatova(di S.Pietroburgo ) per la collezione Soldanata, che rielabora elementi delle divise militari e gioca con applicazioni di pizzo e inserti;Alyona Serebrova, dell’Ucraina, che negli abiti dalla linea diritta taglia a listelli i tipici scialli floreali  e  li ricuce insieme con un effetto quasi pop.

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