venerdì 8 giugno 2012

UN MOSAICO DI IDEE


Site specific di John Pawson

Quali punto di contatto possono avere il minimalismo di John Pawson e delle installazioni d’arte neo barocche, dorate e scintillanti, con forme enfatizzate e ridondanti. La domanda diventa irrilevante, o meglio le risposte sono mille e convincenti, quando si vede la mostra dell’architetto inglese, proveniente dal Design Museum di Londra, scelta per inaugurare la Fondazione Bisazza a Vicenza (fino al 29 luglio). Nei 7mila metri quadri  della vecchia fabbrica  sono state raccolte, oltre a straordinari virtuosismi con mosaico,  opere di artisti realizzate con il mitico quadretto.  Da Alessandro Mendini, con i dorati “Mobili per uomo” e la poltrona Proust Monumentale, a Fabio Novembre, Marcel Wanders, Sandro Chia, Jaime Hayon, Ettore Sottsass, Mimmo Paladino. Dallo Studio Job con i mega argenti ai paraventi onirici di Patricia Urquiola.
" Mobili per uomo" di Alessandro Mendini
Tutto è diluito in una serie di sconfinati, luminosissimi saloni, interrotti da oasi di verde, dietro enormi vetrate. 
In un salone, a sorpresa, la mostra di Pawson:  plastici   di un’abbazia cistercense nella Repubblica Ceca , video di un balletto di cui ha curato la scenografia, modellini di barche, foto di luoghi (“Le foto sono fondamentali per la progettazione”), oggettistica. E un site specific sintesi, quasi un manifesto, del suo modo di progettare. Una conferma visiva, per chi ha ascoltato la sua entusiasmante lectio magistralis  al Teatro Olimpico: i materiali che devono essere legati al luogo, la considerazione dei rituali e dell’atmosfera. “Quando si progetta una casa, bisogna capire la vita che ci sarà”. E soprattutto l’importanza della luce e dello spazio.  Un concetto che gli ha “trasmesso”, forse inconsapevolmente, suo padre, che abbatteva muri, eliminando camere, quando uno dei suoi quattro fratelli andava via dalla casa nello Yorkshire. “Ero il più piccolo e sono rimasto da solo in un grande spazio”.

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