venerdì 29 giugno 2012

DOPPIO GIOCO



Pagan, Birmania, interno di un tempio (foto Giovanna Dal Magro)

Come dire due piccioni con una fava.  Si vede qualcosa di bello, ma si ha modo di scoprire anche qualcosa d’altro. Il soggetto è "Obscured-I luoghi oscurati", una mostra fotografica  sui paesi che per guerre o motivi politici e sociali non sono più nelle destinazioni dei viaggiatori, perché  giudicate pericolose ed emarginate dal resto del mondo.  Voluta da Tucano Viaggi  e da Neos,  Associazione di giornalisti di viaggio, presenta immagini di dieci Paesi realizzati dai fotografi dell’associazione con  commenti audio e testi su pannelli, sempre dei giornalisti Neos.  Dopo il debutto a Torino, nel concept-store  Tucano,  è a  Genova  dal 14 giugno .  Le immagini dei paesi africani (Algeria, Eritrea, Libia, Sudan, Yemen) sono esposte nelle sale del Palazzo Ducale, dove ha sede la redazione del magazine Blue Liguria. Mentre quelle dei Paesi asiatici (Afghanistan, Birmania, Iran, Iraq, Siria ) sono   al Giglio Bagnara Gallery, in uno degli imponenti     palazzi della vicina Via Roma. Un’ottima occasione per vedere anche due luoghi singolari. Uno è nel Palazzo Ducale, vi si accede da una scala progettata da Renzo Piano, ma è sconosciuto ai più.
L’altro è un negozio molto particolare nei  saloni affrescati del piano nobile, dove si vendono oggetti per la casa e accessori personali, ma tutti scelti con un gusto incredibilmente raffinato, per la maggior parte con provenienza da Paesi lontani, senza mai rasentare l’etnico di bassa lega. Qui si tiene anche  il Salotto del Viaggiatore .  Ed è proprio uno dei più assidui relatori, Pietro Tarallo, giornalista della Neos, che mercoledì 4 luglio, giorno di chiusura della mostra, accompagnerà in una visita guidata. Alle 18 a Palazzo Ducale. Alle 19 circa alla Bagnara Gallery. 

1 commento:

  1. Le persone che ho guidato alla visita della Mostra I Luoghi Oscurati hanno molto apprezzato le immaigni esposte e hanno ascoltato con interesse le mie parole. Da cui sono nate osservazioni e un acceso dibattito. Non solo la mistica del "viaggio", ma la voglia di capire cosa accade nel mondo. Mi auguro che le prossime tappe della Mostra possano suscitare uguale interesse.

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